Page 7 - TQMagazine luglio 2020
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persone pericolose.                             tutta evidenza la loro incapacità ed inettitudine
            Eppure nella circolare del DAP sorprendentemente  nell’affrontare temi così delicati e cruciali per il destino
            non viene fatta alcuna distinzione tra detenuti comuni,  del nostro paese.
            detenuti in alta sorveglianza e detenuti in regime  Una circolare di venti righe ha restituito un enorme
            di 41 bis, come se il trattamento penitenziario e il  potere alle organizzazioni criminali combattute con
            grado di pericolosità di  questi detenuti  fossero tutti  indagini e processi racchiusi in migliaia di fascicoli
            uguali e non fossero invece elementi di differenza da  e milioni di pagine, costati anni di lavoro, sacrifici di
            considerare nel predisporre le misure di tutela della  vite  umane  di  forze  dell’ordine,  magistrati,  cittadini
            salute dei detenuti che potessero conciliare le esigenze  coraggiosi e milioni di euro spesi dallo Stato e
            di tutela della collettività.                   quindi dai contribuenti per combattere la criminalità
            La tutela della salute di questi detenuti, condannati  organizzata, comunemente conosciuta come Cosa
            per gravissimi reati e affiliati ad organizzazioni  Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta, Sacra Corona Unita,
            criminali che quotidianamente magistrati, forze di  banditismo e associazioni a delinquere varie.
            polizia, comuni cittadini combattono senza sosta  Chi scriveva la circolare evidentemente non ha pensato
            poteva essere realizzata attraverso altre soluzioni,  che così stava infliggendo un’umiliazione pesantissima
            come un piano di trasferimento presso i centri medici  ai magistrati e forze dell’ordine che hanno rinunciato
            penitenziari oppure attraverso l’utilizzo di padiglioni  a parte della propria vita per adempiere fino in fondo
            carcerari dismessi in cui eventualmente isolare i  il  loro  dovere, passando  notti  insonni  nell’ascolto
            detenuti contagiati dal COVID.                  di intercettazioni e nella lettura dei fascicoli,
            Soluzioni a cui nessuno ha pensato, ponendo quindi  sottraendo così tempo alle loro famiglie, senza parlare
            i magistrati nella condizione di dover disporre i  dell’umiliazione inflitta alla memoria di magistrati e
            domiciliari per queste persone.                 uomini delle forze dell’ordine caduti nella lotta alla
            Domiciliari da scontare nei loro feudi di provenienza,  mafia e alle loro famiglie, che impotenti assistono a
            dove sono ancora osannati e venerati, talvolta  questo scempio.
            senza strumenti di sorveglianza quali il braccialetto  Chi scriveva la circolare non ha neppure pensato alle
            elettronico, ad alcuni addirittura, come nel caso del  vite spezzate dei testimoni di giustizia, cittadini onesti
            boss della ‘ndrangheta Sebastiano Giorgi, latitante dal  e coraggiosi che non si sono piegati alle logiche della
            2012 ed arrestato nel luglio 2019, con una pena di 21  criminalità e hanno denunciato i soprusi e i crimini
            anni da scontare per traffico di droga ed armi, sono  subiti nonostante sapessero che da quel momento
            stati concessi permessi giornalieri di un paio d’ore per  in poi sarebbero divenuti dei fantasmi, strappati alla
            assentarsi da casa e prendersi cura dei propri animali.  loro terra, al loro lavoro, alla loro famiglia e alla loro
            Avete capito bene: non solo criminali ai domiciliari  identità.
            con la scusa del COVID 19, ma addirittura con il  Chi scriveva la circolare non si è neppure reso conto
            permesso di uscire per curare i propri animali, quando  che in un momento storico come questo, in cui stiamo
            invece milioni di italiani dalla sera alla mattina sono  vivendo la più grave crisi economica dal dopoguerra,
            stati obbligati in casa, spesso in appartamenti di pochi  non  è  concesso  dare  segnali  di  cedimento  e  di  resa
            metri quadrati, senza neppure poter far visita ai propri  alla criminalità organizzata, già pronta a sfruttare
            cari e con l’angoscia di essere fermati mentre portavano  la  prostrazione  economica  in  cui  versa  il  paese per
            il proprio cane a passeggiare attorno all’isolato.  infiltrarsi nell’economia.
            Evidentemente ai tempi del COVID si ritiene più
            probabile e preoccupante che un comune cittadino,
            passeggiando da solo con il proprio cane, possa
            trasmettere il  COVID a qualcun altro  piuttosto che
            qualche boss appena scarcerato, magari approfittando
            della passeggiatina giornaliera, possa trovare
            l’occasione per riorganizzare il clan.
            Il COVID, al di là dell’emergenza sanitaria, ha fatto
            emergere con prepotenza l’emergenza istituzionale in
            cui ci troviamo.
            Non osiamo pensare che le istituzioni siano complici
            delle organizzazioni criminali ma purtroppo è di                                   L’editore



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